Villa Serena

Apnee del sonno e Alzheimer: lo studio DemCPAP promosso dalla Casa di Cura Villa Serena e dalla Fondazione Villaserena per la Ricerca presentato al World Sleep Congress di Singapore. Nuove prospettive per rallentare il declino cognitivo.

Singapore, settembre 2025 – Lo studio multicentrico italiano DemCPAP è stato presentato al World Sleep Congress 2025 di Singapore, attirando l’attenzione della comunità scientifica internazionale.

Il progetto, coordinato dal Centro di Medicina del Sonno della Casa di Cura Villa Serena e patrocinato e sostenuto dalla Fondazione Villaserena per la Ricerca (Città Sant’Angelo, Pescara) sotto la direzione della Dottoressa Biancamaria Guarnieri, Medico Specialista in Neurologia e Responsabile del Centro, rappresenta un passo importante nello studio dei legami tra apnee ostruttive in sonno (OSA), loro trattamento   e declino cognitivo.

Negli ultimi anni, la letteratura scientifica ha dimostrato che le apnee ostruttive in sonno (OSA) possono essere considerate fattore di rischio modificabile nell’evoluzione delle demenze. Con l’obiettivo di traferire le evidenze scientifiche nella pratica clinica è stato disegnato DemCPAP.

Lo studio multicentrico italiano indaga se la ventilazione notturna con CPap, trattamento attualmente più utilizzato per OSA di grado moderato e severo, possa rallentare il passaggio da declino cognitivo lieve (MCI) a malattia di Alzheimer e migliorare le funzioni cognitive nei pazienti già affetti da Alzheimer, nell’arco di tre anni di osservazione.

Altri obiettivi dello studio sono:

  • Misurare nel tempo qualità e quantità del sonno, sonnolenza e livelli di attenzione diurni.
  • Analizzare alcuni biomarcatori plasmatici di neurodegenerazione quali pTau 217 e beta-amiloide 40-42

Un network nazionale partecipa allo studio: oltre al Centro Coordinatore di Città Sant’Angelo, partecipano le Università di Bologna, Messina, Pisa, Roma (Policlinico Gemelli e Tor Vergata), l’IRCCS Auxologico di Milano e la UlSS 8 Berica di Vicenza. L’IRCCS Don Gnocchi di Firenze gestisce database centralizzato e analisi statistiche.

L’università di Firenze effettua le analisi dei biomarcatori, l’Università la Sapienza di Roma si occupa della gestione software e delle analisi del PVT, test informatizzato che valuta vigilanza psicomotoria e tempi di reazione.

Dati preliminari

Avviato nella seconda metà del 2024, lo studio ha già arruolato 28 pazienti (23 MCI, 5 Alzheimer). Nei primi mesi di follow-up non si sono osservati passaggi da MCI ad Alzheimer né drop-out, dato incoraggiante per la fattibilità e l’aderenza al trattamento.

Nei prossimi mesi è atteso un incremento esponenziale dell’arruolamento di pazienti dopo un necessario periodo di “rodaggio” in ogni singolo centro.

Se i dati dello studio confermeranno, il trattamento delle OSA potrebbe rappresentare una strategia concreta per proteggere le funzioni cognitive e contribuire a migliorare la qualità di sonno e di vita di pazienti e caregiver.” – afferma la Dottoressa Guarnieri.